Broccolo

Il appartiene alla famiglia delle Crucifere (come il cavolo, il cavolfiore e il ravanello) ed è originario del Medio Oriente. Il suo nome deriva dalla parola latina brocchus, che significa “sporgente in fuori”.

Era conosciuto e apprezzato già dai Romani, che lo coltivavano nei loro orti. Durante tutto il Medioevo era coltivato in tutti i Paesi del bacino del Mediterraneo e dopo il Seicento si diffuse in tutta l’Europa.

Oggi il broccolo viene coltivato in pieno campo soprattutto nelle regioni centro-meridionali, mentre negli orti famigliari lo si può trovare un po’ in tutta Italia.

La sua coltivazione non presenta grandi difficoltà, ed è piuttosto simile a quella dei cavoli, dei quali è parente stretto: viene infatti comunemente chiamato anche con il nome di cavolo broccolo.

Com’è fatta la pianta

Il broccolo è una pianta biennale, a portamento cespuglioso.

Le parti utilizzate sono le infiorescenze, chiamate teste, di colore verde più o meno chiaro, bianco avorio oppure blu-violetto e, in alcune varietà, grigiastro; si trovano in cima al fusto, e possono raggiungere il diametro di 20 cm e oltre.

Vi sono varietà che hanno un’unica infiorescenza, simile a quella del cavolfiore, dalla quale si differenzia perché non è bianca, ma colorata. Altre varietà invece sono ramificate e producono numerose piccole infiorescenze, dette broccoletti.

Le infiorescenze sono avvolte dalle foglie, di colore verde con sfumature grigie, senza picciolo. Sono lunghe e ondulate, hanno una nervatura centrale bianca e spesso sono suddivise in lobi profondi.

Il fusto è eretto, piuttosto corto e tozzo: raggiunge un’altezza di 20-40 cm.

L’apparato radicale è composto da una radice principale centrale, che si sviluppa in profondità verso il basso, chiamata fittone, e da numerose radici laterali che si diramano orizzontalmente da quella principale.

Le varietà principali

Si distinguono 2 gruppi principali di varietà, a seconda del tipo di infiorescenza.

All’interno dei 2 gruppi principali vi sono differenze per il colore delle infiorescenze, che può essere bianco, verde, violetto o grigio.

Varietà a testa unica: comprendono tutte quelle che sviluppano una sola infiorescenza, piuttosto grande. Le più importanti sono:

  • Precoce di Verona: varietà precoce con testa medio-piccola, a forma rotondeggiante, di colore bianco-avorio.
  • Tardivo di Verona: varietà tardiva con testa di medie dimensioni, molto compatta e a forma rotondeggiante, di colore bianco-avorio.
  • Romanesco gigante: varietà alta, con testa grande, a forma sferica, di colore verde chiaro con sfumature giallognole.
  • Violetto di Sicilia: varietà tardiva, con testa di media grandezza, a forma rotondeggiante, di colore violetto.
  • Pugliese: varietà tardiva, con testa di media grandezza, a forma rotondeggiante, di colore verde brillante.

Varietà ramificate: comprendono tutte quelle che sviluppano numerose piccole infiorescenze, cioè i broccoletti. Le più importanti sono:

  • Nero di Napoli: varietà che produce in continuo nuove infiorescenze, in primavera e in estate, di colore verde scuro.
  • Ramoso calabrese: varietà molto precoce, che produce numerosi piccoli broccoletti, di colore verde, teneri e saporiti.

Oltre a quelle citate, appartengono a questo gruppo anche nuove varietà, ibridi F1, che sono state introdotte di recente in Italia: Express corona, Premium cop.reno

Per le esigenze medie di una famiglia di 4 persone è sufficiente coltivare circa 10 piante di broccolo.

La raccolta

I broccoli vanno raccolti da ottobre a aprile dell’annno successivo, man mano che maturano le infiorescenze, a partire da quelle centrali.

L’epoca di raccolta dipende da quella di semina: le varietà precoci maturano già dopo 3 mesi, quelle tardive hanno un ciclo più lungo, da 5 a 6 mesi.

Occorre eliminare subito le foglie esterne avariate, per evitare che i marciumi o altre malattie vengano trasmesse al broccolo.

Il broccolo e le altre piante

Consociazioni consigliate: carota, cipolla, ravanello, lattuga e altre insalate

Consociazioni possibili: pomodoro, barbabietola, pisello

Da evitare: patata, cavolo, cavolfiore

Colture precedenti: pisello, fagiolo