Cavolfiore

Il appartiene alla famiglia delle Crucifere (come il cavolo, la rapa e il ravanello) ed è originario del Medio Oriente. Il suo nome deriva da 2 parole latine: caulis, che significa fusto e floris, che significa fiore.

Questo ortaggio è stato importato in Europa dagli Arabi intorno all’anno Mille, e da allora si è diffuso in tutto il continente, a partire dalla Spagna, primo Paese dove è stato coltivato.

Com’è fatta la pianta

Il cavolfiore è una pianta biennale, a portamento cespuglioso.

Le parti utilizzate sono le infiorescenze, chiamate teste, o palle, di colore bianco o bianco-avorio, a volte violetto oppure verde; tendono a ingiallire se diventano sovramature, cioè quando si supera il momento ottimale per il consumo.

Le infiorescenze sono avvolte dalle foglie, di colore verde con sfumature grigie, senza picciolo. Sono lunghe e ondulate, hanno una grossa nervatura centrale bianca e una superficie molto increspata.

Il fusto è eretto, piuttosto corto e tozzo: raggiunge un’altezza di 20-40 cm.

I fiori, che si sviluppano dall’infiorescenza nel secondo anno, sono di colore giallo intenso.

L’apparato radicale è composto da una radice principale centrale, che si sviluppa in profondità verso il basso, chiamata fittone, e da numerose radici laterali che si diramano orizzontalmente da quella principale.

Le varietà principali

Si distinguono 3 gruppi principali di varietà, a seconda della durata del ciclo di coltivazione.

All’interno dei gruppi principali vi sono differenze per il colore delle infiorescenze, che può essere bianco, violetto o verde.

Varietà precoci: comprendono tutte quelle che maturano dalla metà di settembre alla metà di novembre. Le più importanti sono:

  • Precoce di Jesi: varietà con testa di media grandezza, a forma conica, di colore bianco-avorio; è piuttosto resistente al freddo.
  • Palla di neve (o snow ball): varietà con testa di media grandezza, a forma rotondeggiante, di colore bianco candido, da cui il nome.
  • Idol: varietà medio-precoce, con testa grande, a forma sferica, di colore bianco-avorio.
  • Precoce di Toscana: varietà con testa di media grandezza, a forma rotondeggiante, di colore bianco.
  • Corella: varietà precocissima (matura entro metà ottobre), con testa di media grandezza, a forma sverica, di colore bianco candido, da cui il nome.

Oltre a quelle citate, appartengono a questo gruppo anche nuove varietà, ibridi F1, che sono state introdotte di recente in Italia: Perla, Serrano, Snow crown.

Varietà a maturazione media: comprendono tutte quelle che maturano dalla metà novembre alla metà di gennaio. Le più importanti sono:

  • Gigante di Napoli natalino: varietà con testa grande, a forma rotondeggiante, di colore bianco avorio; è piuttosto resistente ai trasporti.
  • Gigante di Napoli gennarese: varietà con testa di media grandezza, a forma semisferica, di colore bianco.
  • Violetto di Sicilia: varietà con testa grande, a forma rotondeggiante, di colore violetto, da cui il nome; è piuttosto resistente ai trasporti.
  • Verde di Macerata: varietà con testa di media grandezza, a forma rotondeggiante, di colore verde chiaro, da cui il nome.

Oltre a quelle citate, appartengono a questo gruppo anche nuove varietà, ibridi F1, che sono state introdotte di recente in Italia: Ardego, Siria, Nautilus, Ultra.

Varietà tardive: comprendono tutte quelle che maturano oltre la metà di gennaio. Le più importanti sono:

  • Gigante di Napoli febbrarese: varietà con testa grande, a forma rotondeggiante, di colore bianco.
  • Gigante di Napoli tardivo: varietà con testa grande, a forma semisferica, di colore bianco candido; è piuttosto resistente ai trasporti.
  • Tardivo di Fano: varietà con testa di media grandezza, a forma rotondeggiante, di colore bianco; è rustico e molto resistente al freddo.
  • Tardivo di Pisa: varietà con testa di media grandezza, a forma rotondeggiante e schiacciata, di colore verde chiaro.

Oltre a quelle citate, appartengono a questo gruppo anche nuove varietà, ibridi F1, che sono state introdotte di recente in Italia: Arthur, Snow prince, Stella.

Il terreno

Per le esigenze medie di una famiglia di 4 persone è sufficiente coltivare 15 piante di cavolfiore.

All’inizio dell’inverno il terreno deve essere preparato con una vangatura di media profondità, a circa 30 cm, e poi successivamente affinato e pareggiato utilizzando prima una zappa e poi un rastrello.

Il cavolfiore e le altre piante

Consociazioni consigliate: carota, cipolla, ravanello, lattuga e altre insalate

Consociazioni possibili: pomodoro, barbabietola, pisello

Da evitare: patata, aglio, cipolla, cavolo

Colture precedenti: pisello, fagiolo