Porro

Il appartiene alla famiglia delle Liliacee (come la cipolla e l’asparago) ed è originario dell’Europa centro-meridionale.

Viene coltivato da millenni nei Paesi del bacino del Mediterraneo: era già conosciuto e apprezzato dagli antichi Egizi, che lo coltivavano nei loro orti.a

E’ un ortaggio facile da coltivare, anche se in Italia è meno diffuso rispetto ad altri Paesi europei, come la Francia e l’Olanda, dove la sua produzione e il suo consumo, sono molto elevati.

Com’è fatta la pianta

Il porro è una pianta biennale: il primo anno sviluppa il fusto e le foglie, il secondo anno fiorisce e produce i frutti.

Dato che i fiori e frutti non vengono utilizzati, il suo ciclo di coltivazione è annuale.

La parte utilizzata è il fusto, che ha una forma cilindrica allungata, con la parte inferiore ingrossata, simile a un bulbo. può raggiungere un’altezza di 60-70 cm.

Dall’estremità inferiore del fusto si sviluppano numerose radici corte e sottili.

Le foglie sono allungate, a forma di lamina, di colore verde chiaro; possono raggiungere anche 90 cm di lunghezza. L’estremità più lontana dal fusto, che termina con una punta, tende a piegarsi verso il basso.

I fiori, riuniti in un’infiorescenza a forma di ombrella, si sviluppano durante il secondo anno, e sono di colore bianco, rosa o lilla; la fioritura avviene nei mesi di giugno e luglio.

I semi sono neri, piccoli e di forma irregolare.

Le varietà principali

I porri si possono suddividere in 4 gruppi di varietà, che si distinguono in base al periodo in cui vengono coltivati:

Porri estivi: si seminano da gennaio a marzo. Le varietà più importanti di questo gruppo sono:

  • Gigante precoce, pronto per la raccolta all’inizio di maggio;
  • Lungo d’Estate, più tardivo del precedente.

Porri autunnali: si seminano da febbraio a aprile. Sono poco resistenti al freddo. Fanno parte di questo gruppo le seguenti varietà:

  • Mostruoso di Carentan, piuttosto rustica;
  • Elefante, a raccolta precoce (fine luglio).

Porri invernali: si seminano da aprile a maggio. Sono resistenti al freddo, e perciò riescono a superare l’inverno senza danni. Le varietà pirincipali di questo gruppo sono:

  • Gigante d’inverno, rustica e molto produttiva;
  • Mercato di Copenaghen, anch’essa piuttosto produttiva;
  • Olaf, particolarmente resistente al freddo.

Porri “bastoncini”: vengono chiamati così perché sono piuttosto sottili, dello spessore di un dito; si seminano da fine agosto a tutto settembre. Le varietà più importanti di questo gruppo sono:

  • Porro di Liegi, produttiva e resistente al freddo;
  • Blu di Solaise, piuttosto produttiva.

Attenzione a ….

Non bisogna seminare il porro nello stesso terreno dove è stato coltivato l’anno precedente, ma occorre cambiare appezzamento. Questo per evitare la diffusione di parassiti che rimangono nel terreno anche dopo la raccolta della coltura.

Il porro è una pianta poco esigente in fatto di sostanze nutritive.

Un apporto esagerato di sostanze nutritive, infatti, fa crescere piante molto rigogliose, ma riduce la loro resistenza al gelo.

Da non fare

Si usa spesso, prima del trapianto, cimare le piantine asportandone parzialmente o totalmente le foglie, pensando così di accelerare la maturazione.

Questa operazione è invece da evitare poiché favorisce lo sviluppo di malattie, come i marciumi del fusto.

la raccolta

Il porro viene raccolto aiutandosi con un forcone, che deve essere affondato a lato della pianta, facendo attenzione a non danneggiare i fusti.

L’epoca è diversa a seconda della varietà:

  • i porri estivi si raccolgono tra maggio e giugno;
  • i porri autunnali dalla fine di luglio fino a tutto ottobre.
  • i porri invernali tra novembre e marzo;
  • i porri “bastoncini” da aprile a maggio.

Il porro e le altre piante

Consociazioni consigliate: carota

Consociazioni possibili: cipolla, sedano, pomodoro, cavolo, lattuga e altre insalate

Da evitare: fagioli, piselli, rape

Colture precedenti: cavolfiore, pisello, patata, peperone